Il 2022 si è confermato un anno di grandi successi per il centro di ricerca Transcrime e il suo spin-off Crime&tech, con la vittoria di oltre 18 progetti:
Per questo vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato nel raggiungimento di questo importante risultato!
Progetti Horizon Europe:
Progetti Internal Security Fund:
Progetti DG Justice:
Altri progetti:
È ora disponibile lo studio "Rischi e opportunità delle nuove modalità di checkout", condotto da Crime&tech, con il supporto di Checkpoint Systems Italia e in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza.
Lo studio approfondisce l’evoluzione del concetto di negozio e dei sistemi di checkout, fornendo spunti di riflessione per un’adozione consapevole di questi strumenti da parte dei security manager e delle aziende. Lo studio ha inoltre analizzato i dati forniti da alcune aziende al fine di stimare per la prima volta in Italia l’impatto economico e le conseguenze operative dell’applicazione di sistemi di self-checkout nel settore del retail.
È ora possibile ottenere il report alla pagina dedicata.
È ora pubblico il report finale del progetto FATA, presentato oggi al webinar organizzato da Crime&tech. Lo studio, condotto insieme alla Direzione Centrale della Polizia Criminale - Ministero dell'Interno, con il supporto di Amazon, è la prima analisi sistematica dei nuovi schemi di contraffazione online e mira a porsi come primo passo verso una più ampia collaborazione fra settore pubblico, privato e mondo della ricerca.
Per scoprire di più sul progetto e scaricare il report, visita il sito ufficiale.
Crime&tech e Transcrime si aggiudicano cinque progetti del programma Horizon Europe, per il cluster 3 dedicato alla Civil Security for Society.
Horizon Europe è uno dei principali programmi di finanziamento in ambito ricerca e sviluppo dell’Unione Europea e nasce per facilitare lo sviluppo di nuove soluzioni in grado di migliorare la risposta alle recenti sfide globali ed europee.
Orgogliosi di questo nostro risultato, facciamo le congratulazioni a tutto il nostro team di ricercatori e allo staff amministrativo!
Il 26 novembre, Crime&tech ha preso parte al Kick-off meeting del progetto Cut The Cord, il quale si pone come obiettivo il miglioramento delle capacità di indagine degli organi di polizia, attraverso programmi di training e strumenti innovativi, nel tentativo di facilitare la prevenzione e il contrasto del terrorismo finanziario (TERFIN).
Durante il meeting, i partener hanno potuto presentare le loro organizzazioni e condividere informazioni sul loro coinvolgimento nel progetto.
Il Center for Security Studies (KEMEA), coordinatore del progetto, ha inoltre presentato le linee guida, la metodologia e le procedure da seguire. In ultimo, sono stati presentati i Work Packages dai rispettivi partner di riferimento, consentendo di chiarire e discutere alcuni punti.
Il nuovo report "La Sicurezza del Retail in Italia", condotto da Crime&tech, è stato realizzato con il supporto di Checkpoint Systems e in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza.
Lo studio analizza le condizioni di sicurezza nel settore Retail e GDO in Italia, presentando le principali cause delle perdite e le misure di sicurezza adottate dalle aziende per contrastarle.
È ora possibile ottenere il report compilando il form a questo link.
È ora disponibile il report “Una strategia aziendale condivisa di contrasto alle differenze inventariali – Linee guida per la creazione di una cultura interna trasversale alle diverse funzioni nelle aziende Retail e GDO”, firmato Crime&tech e presentato durante il webinar del 14 luglio.
Lo studio condotto con il supporto di Checkpoint Systems e la collaborazione di Laboratorio per la Sicurezza, mira a delineare le azioni chiave da porre in essere per la definizione di una strategia di gestione e contrasto delle differenze inventariali condivisa a tutti i livelli aziendali, in contrapposizione alla diffusa percezione interna alle aziende del fenomeno come un problema marginale e normalmente attribuibile alle sole funzioni orientate alla loss prevention.
È possibile richiedere il report al seguente link.
Transcrime, centro di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, è partner del progetto MediTheft, finanziato dalla Commissione Europea DG HOME (ISF -Police) e coordinato da AIFA – Agenzia Italiana Del Farmaco, che si occuperà di combattere il fenomeno del furto organizzato di farmaci.
Crime&tech collaborerà prenderà parte alla fase di sviluppo e implementazione della piattaforma intelligence-based che verrà creata all'interno del progetto per la raccolta, la condivisione e l’analisi dei dati riguardanti il fenomeno.
È ora attiva la survey realizzata da Crime&tech, spin-off company dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Transcrime, con il supporto di Checkpoint Systems e la collaborazione di Laboratorio per la sicurezza, volta ad analizzare e quantificare le differenze inventariali e i problemi di sicurezza nel settore Retail e GDO in Italia.
In particolare, questo studio mira a raccogliere informazioni relative alle differenze inventariali, con un focus sulla rilevazione, le cause di perdita di natura criminale e le misure di sicurezza adottate per il contrasto.
Se sei un rappresentante di un’azienda retail o GDO in Italia e vuoi contribuire alla nostra ricerca sulla sicurezza del retail, clicca qui.
Lo studio “Misurare e analizzare le differenze inventariali - Linee guida per il settore Retail e GDO”, condotto da Crime&tech, con il supporto di Checkpoint Systems, e presentato durante il webinar di oggi, venerdì 14 maggio, è ora disponibile sul nostro sito.
Un'analisi che parte dalla necessità di definire delle buone pratiche comuni per le aziende del settore retail per ottenere dati confrontabili ed elaborare strategie condivise. Ciò è stato realizzato attraverso l'approfondimento di alcune buone pratiche emerse dall’analisi di esperienze nazionali ed internazionali al fine di definire delle linee guida capaci di supportare la rilevazione e l’analisi delle differenze inventariali.
Per ottenere il report visita la pagina dedicata.
Crime&tech, spin-off del centro Transcrime-Università Cattolica del Sacro Cuore, è partner del progetto CTC – Cut the Cord assegnato dalla Commissione Europea DG HOME (ISF - Police) ad un consorzio internazionale coordinato da KEMEA.
Insieme alle forze dell’ordine, FinTech, banche e data provider, collaboreremo per sviluppare soluzioni basate sull'intelligenza artificiale capaci di analizzare transazioni finanziarie per individuare schemi di finanziamento del terrorismo.
Il progetto CTC darà così vita ad un’ampia comunità di stakeholder, facilitando lo scambio di informazioni per interrompere il flusso dei finanziamenti di attività terroristiche, a cavallo tra economia tradizionale e digitale.
È stato presentato oggi, nel corso di un webinar con più di 150 iscritti, lo studio Next Generation AML: indagine tra le banche e gli altri soggetti obbligati in Italia sull’uso dei big data e dell’intelligenza artificiale in ambito anti-riciclaggio, condotto da Crime&tech, spin-off di Università Cattolica del Sacro Cuore - Transcrime, e sponsorizzato da SAS. Lo studio – il primo di questo tipo mai condotto in Italia - ha indagato gli ambiti d’impiego, i benefici, i rischi e gli ostacoli all’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate per il contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo (AML/CFT) da parte di banche, assicurazioni, istituzioni finanziarie e società di giochi/scommesse in Italia. Le informazioni sono state raccolte tramite un questionario online, un focus group e interviste bilaterali, coinvolgendo un campione di più di 45 soggetti obbligati che rappresentano circa il 50% del totale attivo del settore finanziario e del gaming nel nostro paese.
Il rapporto è disponibile pubblicamente sulla landing page di SAS a questo indirizzo.
Per incrementare le strategie di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo (AML/CFT), i soggetti obbligati in questo ambito (e in particolare banche, assicurazioni, istituti di pagamento e società di gaming) stanno investendo ingenti risorse per l’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, rimangono diversi punti interrogativi sull’effettivo stato di utilizzo di questi strumenti e sulle problematiche incontrate dai soggetti obbligati.
Con l’obiettivo di colmare questo gap conoscitivo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, tramite il suo spin-off Crime&tech, ha lanciato la prima survey per analizzare e quantificare l’utilizzo di queste soluzioni tecnologiche. La survey, sponsorizzata da SAS, mira a raccogliere informazioni sulla tipologia, le principali finalità d’impiego, i rischi e i benefici di queste soluzioni ed è rivolta a coloro che, a vario titolo, operano in questo settore.
Per partecipare alla survey contatta: info@crimetech.it
(È prevista anche la partecipazione in forma anonima).
I risultati verranno diffusi nel primo trimestre del 2021.
Secondo lo studio ‘Retail Security in Europe. Going beyond Shrinkage’ (https://bit.ly/34YW1gu), la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) è il settore che registra il più alto tasso di differenze inventariali in Europa (2% del fatturato, equivalenti a circa 21 miliardi di euro su base annua). L’esperienza dimostra però che la loro misurazione in questo settore è particolarmente complessa poichè le possibili cause sono numerose e varie.
Crime&tech ha condotto, con il supporto di Checkpoint Systems, uno studio con l’obiettivo di approfondire ulteriormente questo tema, analizzando le modalità con cui i gruppi GDO in Italia affrontano la misurazione e classificazione delle differenze inventariali.
Scarica qui il report.
Crime&tech ha sviluppato INVESTIGATOR, una piattaforma innovativa per identificare e mappare aziende ad alto rischio di coinvolgimento in schemi riciclaggio di denaro, corruzione, evasione fiscale, frode e altri reati finanziari. INVESTIGATOR è il primo strumento investigativo specificamente progettato per forze dell’ordine e altre agenzie coinvolte in indagini sulla criminalità finanziaria.
Questo tool integra approcci tradizionali (es. check di liste compliance) con modelli predittivi e innovativi algoritmi di machine learning per individuare anomalie nelle strutture societarie di imprese regolarmente registrate.
Per saperne di più: https://bit.ly/2GBgNIJ
Crime&tech si aggiudica, come partner, il progetto europeo H2020 COESO (Collaborative Engagement on Societal Issues). COESO, che è coordinato dalla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (Francia), faciliterà il coinvolgimento dei cittadini europei nell'ambito della ricerca, tramite 10 casi studio pilota relativi a diverse discipline, temi sociali, e forme di coinvolgimento della società civile in diversi paesi membri.
In particolare Crime&tech si occuperà di un pilota per supportare i giornalisti europei in indagini finalizzate a migliorare la trasparenza di imprese e titolari effettivi così da aumentare la capacità della società civile di riconoscere e prevenire comportamenti criminali e non etici.
Diversi studi a livello internazionale e nazionale hanno evidenziato come l’Organised Retail Crime (ossia attività criminali di gruppi organizzati a danno di aziende del settore retail e GDO) sia un fenomeno in forte crescita a causa della disponibilità di nuovi prodotti e canali di vendita che generano nuove opportunità per i criminali. Tuttavia, si tratta di un fenomeno difficile da investigare e contrastare soprattutto perché le informazioni disponibili sono spesso frammentarie. Da qui nasce l’esigenza di approfondire la conoscenza dell’ORC in Italia.
Ne abbiamo parlato durante il Webinar ‘Le sfide della sicurezza nel retail in Italia: tra Organised Retail Crime e ripartenza post-COVID’ organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Crime&tech e Laboratorio per la Sicurezza.
Partendo dai risultati degli studi più rilevanti sul tema, il Webinar è nato con l’obiettivo di aprire un confronto tra diversi professionisti del settore sulle dinamiche di questo fenomeno criminale e sulle nuove sfide della retail security legate all’emergenza COVID-19. Durante il webinar, è stato approfondito anche il tema della condivisione di informazioni tra operatori della sicurezza e con le forze dell’ordine per affrontare i fenomeni criminali che interessano il retail.
Sono intervenuti: Prof. Ernesto Ugo Savona - Direttore di Transcrime – Università Cattolica e Presidente di Crime&tech; Marco Dugato - Amministratore di Crime&tech e Ricercatore di Transcrime – Università Cattolica; Giuseppina Mancuso - Direttore Audit & Risk, Leroy Merlin Italia; Gabriele Venuti - Security Manager, Marionnaud Italia; Giuseppe Mastromattei - Presidente del Laboratorio per la Sicurezza
Clicca qui per guardare il video: https://bit.ly/2VxX9Sv
The increasing complexity and transnational nature of criminal conducts raises difficult questions for police forces also in regard to the applicable jurisdiction and personal data protection. European and national privacy regulations should interplay with the criminal procedure laws of each Member State. This is often an obstacle course given the fragmentation of the regulatory framework, especially in cross-border investigations.
Working together with law enforcement, public authorities and data providers, Transcrime is carrying out a number of research projects to develop good data management practices for investigation purposes and, together with Crime&tech, investigative tools while respecting the fundamental rights of natural persons
Discover more: https://bit.ly/3hYgXrL
In base ai risultati del nuovo studio pubblicato oggi, l’Organised Retail Crime (ORC), ossia attività criminali di gruppi organizzati a danno di aziende del settore retail e GDO, in Italia è un fenomeno molto diffuso con un forte impatto economico e sulla sicurezza dei lavoratori: il bottino è di norma superiore rispetto allo scontrino medio e molto spesso si registrano episodi violenti. La ricerca, L’Organised Retail Crime in Italia, è stata condotta da Crime&tech, in collaborazione con l’associazione Laboratorio per la Sicurezza.
Lo studio analizza l’incidenza e le caratteristiche di questa tipologia di attività criminali in Italia. Le informazioni sono state raccolte tramite un questionario anonimo somministrato ad un campione di 43 aziende che operano nel settore retail e GDO in Italia. Oltre a fornire una prima fotografia del fenomeno, la ricerca vuole favorire il confronto tra l’esperienza dei professionisti che operano sul campo e le analisi sviluppate dalla ricerca nel settore.
Tra i principali risultati, il rapporto rileva che:
Leggi lo studio per saperne di più: https://bit.ly/3gwxUb5
Venerdi 15 maggio si è svolto il webinar "Riciclaggio e Infiltrazioni della criminalità organizzata: ripartire con nuovi indicatori di rischio". Con Carlo Cosimi - Vice Presidente ANRA e Head of Corporate Insurance and Risk Financing Saipem, Costantino Visconti – professore di Diritto Penale, Dipartimento DEMS- Università degli studi di Palermo, Enzo Bivona - professore di Economia Aziendale, Dipartimento DEMS-Università di Palermo, Vitaliano Tobruk - Head of Risk Solutions Southern Europe di Bureau van Dijk Italia e Francesca Sibra – Head of Compliance Solutions di Bureau van Dijk Italia, abbiamo discusso di come i nuovi scenari di rischio generati dal Covid19, insieme alla necessità di rilanciare in maniera rapida l’economia, richiedano una revisione dei sistemi di valutazione del rischio.
Se non sei riuscito a collegarti al webinar, puoi rivederlo cliccando qui https://bit.ly/2WZeN2N
L’emergenza generata dalla pandemia del COVID-19, e la conseguente crisi economica, hanno avuto un impatto significativo sull’evoluzione dei rischi di riciclaggio, corruzione e infiltrazione criminale a cui sono soggette imprese e istituzioni finanziarie in Italia e all’estero.
Come già osservato a livello istituzionale – ad esempio da Banca d’Italia-UIF, Direzione Nazionale Antimafia, Ministero dell’Interno – da un lato sono emerse nuove minacce, e dall’altro nuove opportunità e vulnerabilità che la criminalità organizzata ed economica potrebbe sfruttare a proprio vantaggio. Anche Transcrime – il centro di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica – ha condotto un approfondimento su questo tema.
I nuovi scenari di rischio indotti dal COVID-19 richiedono dunque una revisione decisa dei sistemi di risk assessment e degli indicatori di anomalia. In questa cornice, Crime&tech e Bureau van Dijk stanno aggiornando il set di indicatori di rischio di infiltrazione criminale utilizzabili ad esempio a fini di anti-riciclaggio, anti-frode, e due diligence terze parti.
Scarica il report realizzato da Crime&tech sui dati del database Orbis.
Il settore italiano del gioco e delle scommesse è un’area in continua e rapida evoluzione, caratterizzata da numerose interconnessioni societarie, frequenti cambi di assetto proprietario e dalla presenza di numerosi soci, titolari effettivi e amministratori stranieri. Da una nostra analisi condotta su dati Bureau van Dijk – Orbis, emerge che, delle circa 7,000 imprese registrate in Italia nella divisione ATECO R.92[1] per circa il 7% non è possibile individuare (almeno un) titolare effettivo, a causa della presenza nell’assetto proprietario di persone giuridiche che non ne consentono l’identificazione (es. fiduciarie, trust);
Proprio l’esposizione verso giurisdizioni a fiscalità privilegiata e ad alta opacità societaria è una vulnerabilità che emerge nelle numerose inchieste giudiziarie che, negli ultimi anni, hanno rivelato il coinvolgimento del settore del gaming in casi di riciclaggio di denaro, infiltrazione della criminalità organizzata, frode sportiva e frode fiscale.
Per questo, è necessaria da parte dei soggetti operanti nell’ambito nel gaming una approfondita valutazione dei rischi a cui è soggetto il settore. Le recenti linee guida AML dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Febbraio 2019) e le novità introdotte dal Decreto Fiscale (Ottobre 2019) hanno ulteriormente sottolineato la centralità dell’approccio basato sul rischio, e la necessità da parte dei soggetti destinatari di tenere in considerazione una varietà di fattori ed indicatori di anomalia.
Seguendo gli standard internazionali, le linee guida e le indicazioni normative a livello nazionale, sarebbe auspicabile che la valutazione del rischio della rete di distributori, esercenti e punti vendita di gioco, fisico e on-line, comprenda diversi aspetti di rischio statico, sia sul piano reputazionale che su quello economico e finanziario.
Richiedi lo studio completo per approfondire tutti gli aspetti inerenti la valutazione del rischio del settore gaming.
[1] Attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco
Al centro di questa iniziativa ricerca, consulenza e formazione su sistemi di controllo e prevenzione dei rischi di riciclaggio, corruzione e infiltrazione della criminalità organizzata.
Compliance, anti-riciclaggio, anti-corruzione, anti-mafia e, più in generale, prevenzione dei rischi ex 231/2001: sono questi i temi sui quali si fonda la nuova convenzione stipulata tra Crime&tech e il Dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali (DEMS) dell’Università di Palermo. La partnership nasce con l’obiettivo di instituire un nuovo soggetto capace di spaziare dall’elaborazione massiva di dati, da fonti globali, al confezionamento di sistemi di controllo e modelli organizzativi interni tailor-made customizzati per le esigenze di aziende che operano nel settore pubblico e privato.
In particolare, la partnership mira allo sviluppo di modelli di valutazione del rischio e di sistemi di scoring; integrazione ed elaborazione di dati societari e di struttura proprietaria, enforcement e sanction list e fonti aperte a livello globale; creazione di modelli ed indicatori in materia di anti-riciclaggio, anti-corruzione, anti-frode, rischio reputazionale e rischio ESG; sviluppo e assessment di modelli di organizzazione ex 231/2001 e sistemi di controllo interno, ma non solo. Tra i progetti, vi è anche quello che punta alla redazione di piani di risanamento e bonifica dalle infiltrazioni della criminalità organizzata e dalla corruzione (es. misure ex art. 34 e art. 34-bis codice antimafia, interdittive antimafia, misure ANAC), così come quello che mira alla formazione professionale, attraverso l’organizzazione di training dedicati nelle aziende e summer school, e all’elaborazione di progetti di ricerca applicata nei settori di interesse della Legge 231/2001 e in materia di compliance.
L’unione tra l’eccellenza di Crime&tech nello sviluppo di modelli ed indicatori di rischio con quella del DEMS nella consulenza giuridica e aziendale in ambito compliance e sistemi di controllo interno apre un canale di scambio tra il mondo dell’università, il mondo delle imprese private e quello delle amministrazioni pubbliche.
In questo contesto, DEMS e Crime&tech – quest’ultimo tramite Transcrime, il centro di ricerca dell’Università Cattolica di cui è spin-off – coordinano due corsi di laurea magistrale, rispettivamente a Palermo e a Milano, che ogni anno formano più di 100 studenti su questi temi. Si tratta del corso in Politiche Pubbliche, curriculum Politiche per la Sicurezza, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del corso di Compliance, Sviluppo aziendale e Prevenzione del Crimine presso l’Università di Palermo.
Per saperne di più, leggi il comunicato stampa.
Crime&tech è Silver Partner di SAS. Questa partnership combina l’expertise di Crime&tech con le capacità analitiche di SAS. Forniremo prodotti e servizi più all’avanguardia a supporto del decision-making e del security management, sia in ambito aziendale che pubblico.
In occasione del 2019 COMPLIANCE FORUM, Michele Riccardi parlerà di strutture proprietarie complesse e implicazioni per mappare la criminalità organizzata. L'evento sarà anche l'occasione per introdurre i nuovi indicatori di rischio di Crime&tech che misurano l'opacità e la complessità di oltre 300 milioni di aziende in tutto il mondo.
Clicca il link per maggiori informazioni sugli indicatori di rischio di Crime&tech. A breve seguiranno maggiori dettagli.
Un evento di successo
Lo scorso 20 giugno, presso L’Università Cattolica del Sacro Cuore, sono stati presentati i risultati del report “Retail Security in Europe – Going beyond shrinkage”, uno studio sulla sicurezza nel settore retail in Europa condotto da Crime&tech con il supporto di Checkpoint Systems. Il report può essere scaricato cliccando il seguente link: https://bit.ly/2RovlwJ
La presentazione della ricerca è stata introdotta dall’intervento di Mario Gatti – Direttore di Sede presso Università Cattolica del Sacro Cuore –, del Professor Ernesto U. Savona – Direttore di Transcrime e Presidente di Crime&tech e da Fran Zanier – Marketing Director EMEA Checkpoint Systems. I relatori hanno sottolineato l’importanza che tale studio ha avuto nel sancire l’inizio di un percorso di cooperazione tra accademici, imprese, provider di soluzioni di sicurezza e autorità pubbliche al fine di migliorare il livello di sicurezza del settore.
A seguire, Marco Dugato e Michele Riccardi – Ricercatori Senior a Transcrime e Senior Partner di Crime&tech – hanno presentato i risultati chiave del report che si propone come quadro rappresentativo delle minacce alla sicurezza, delle perdite subite e delle contromisure adottate dalle aziende in 11 paesi europei. Gli autori si sono posti l’obiettivo di “andare oltre le differenze inventariali, primo comprendendo come aziende diverse le definiscono e contabilizzano; e secondo analizzando ulteriori informazioni e KPI utili a fornire un quadro a 360° della sicurezza nel settore”. L’analisi si è concentrata su differenze inventariali, arricchite con informazioni di contesto geografico e di settore di attività, indicazioni relative a modus operandi dei criminali e schemi fraudolenti e, infine, con uno studio delle contromisure adottate dai retailer e una stima economica dell’impatto delle perdite su aziende e cittadini.
La presentazione della ricerca si è poi conclusa con due roundtable. Nel corso della prima, sul tema Retail security: the public-private partnership, i panelist hanno affrontato il tema dello scambio di dati e informazioni tra retailer e autorità pubbliche. “È fondamentale che i retailer facciano rete e collaborino con gli organi di polizia statale al fine di ottenere un adeguato livello di prevenzione dei reati”, ha affermato Alessandro Marangoni – Direttore Sicurezza IPER la Grande I, che ha anche evidenziato l’importanza della cooperazione tra settore pubblico e privato nella gestione della sicurezza di grandi aree commerciali come ‘Il Centro’ di Arese (area commerciale più grande d’Europa) Vincenzo Nicolì – Direttore del Servizio Controllo del Territorio, Ministero dell’Interno – ha sottolineato le iniziative messe in atto dal Ministero per “favorire la cooperazione tra retailer e forze di polizia al fine di migliorare le attività di indagine”, con la necessità di trovare un bilanciamento tra big data e protezione delle informazioni personali e sensibili. Il Commissario Francisco Alvarez Fernandez dell’Unidad de Planificaciòn Estratégica y Coordinaciòn de Policìa Nacional spagnola ha presentato il nuovo protocollo che consente ai retailer spagnoli di denunciare i reati da remoto, ovvero dal punto vendita in cui viene rilevata l’attività illegale, attraverso una piattaforma on-line.
La discussione della seconda roundtable, intitolata ‘Measuring the unmeasurable? Counting retail losses’ si è invece focalizzata sulle sfide affrontate dalle aziende nel misurare le differenze inventariali e sull’importanza delle nuove tecnologie per migliorare il monitoraggio della catena logistica e ridurre le perdite. In merito al primo tema Giulia Giacomel – Retail Asset Protection Manager EMEA, Luxottica – ha affermato “l’importanza di attivare canali di comunicazione orizzontale tra i dipartimenti aziendali e di sviluppare procedure e controlli interni per meglio gestire le perdite”. Gijsbert Wauters-Verbeke, security manager di Delhaize, uno dei più grandi gruppi GDO nel Nord Europa, ha sottolineato tre elementi chiave per migliorare la misurazione e la prevenzione delle perdite: “Nuove tecnologie, che si possano adattare all’evoluzione delle vendite nel retail; dati migliori, con sistemi di data analytics più evoluti; e un maggior coinvolgimento dello staff nelle attività del negozio”. Infine, Alberto Corradini – Business Unit Director Italia, Checkpoint Systems – ha evidenziato il ruolo giocato dalle “innovazioni tecnologiche, primo tra tutti l’RFID, per migliorare i processi di inventario, la gestione delle merci e minimizzare le perdite del settore”.
In chiusura tutti i relatori si sono trovati concordi nell’affermare l’importante ruolo rappresentato dal mondo accademico come collante tra settore pubblico e retailer per migliorare l’analisi di scenario e la pianificazione data-driven delle politiche per la sicurezza nel settore retail.
Rassegna stampa - Retail Security in Europe – Going beyond shrinkage
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Dai un'occhiata al recente articolo pubblicato dall'Economist sui modelli e i software sviluppati da Crime&tech sulla valutazione del rischio infiltrazione criminale nelle aziende.
Qui l'articolo
Qui il link al sito.
Lo studio “Le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia del Lazio” è stato realizzato da Crime&tech – spin-off di Università Cattolica-Transcrime - per conto della Regione Lazio e del suo Osservatorio sulla sicurezza e la legalità.
Combinando analisi statistica, approfondimenti qualitativi e interviste, lo studio fornisce una mappatura della presenza della criminalità organizzata nell’economia laziale sia a livello territoriale che di settore economico. Il rapporto fotografa gli investimenti delle mafie tradizionali e delle organizzazioni criminali autoctone, le modalità di infiltrazione, di controllo e gestione delle aziende con un approfondimento sui settori più vulnerabili e le aree geografiche più infiltrati.
Qui il report completo.
Rassegna stampa:
Crime & Tech ha ottenuto la certificazione ISO/IEC 27001:2013 per la sua attività di raccolta e analisi di dati in ambito socio-economico e criminologico e indicatori di rischio.
Questo risultato certifica che Crime&tech ha un approccio sistematico e continuo alla gestione dei rischi di sicurezza che influiscono sulla riservatezza, l’integrità e la disponibilità delle informazioni aziendali e dei clienti.
Qui la certificazione.
Crime&tech ha aggiornato gli indicatori che misurano il livello di criminalità contro i veicoli in Italia, aumentando il dettaglio dell’analisi dal livello provinciale a quello comunale. I tre nuovi indicatori misurano il rischio territoriale, su scala 0-100, di tre diversi tipi di reato:
Gli indicatori sono ottenuti tramite modelli matematici che combinano informazioni provenienti da varie fonti (statistiche demografiche, dati sulla rete stradale, informazioni geografiche, etc.) sui fattori di rischio e protettivi presenti sul territorio di ogni comune Italiano. Tale metodologia permette di ottenere indicatori con un potere predittivo, identificando non solo dove i furti sono avvenuti in passato ma dove è più probabile che avverranno in futuro.”
Per maggiori informazioni sugli indicatori di criminalità contro i veicoli e per accedere a tutti i nostri prodotti nell'Area Riservata, contattare info@crimetech.it
Sono stati presentati in Università Cattolica i risultati dello studio “La sicurezza nel retail in Italia. Uno studio su furti, rapine e nuovi sistemi di prevenzione”, realizzato da Crime&tech in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza e il supporto di Checkpoint Systems.
Lo studio fornisce un quadro dello stato della sicurezza del settore retail in Italia. In particolare, analizzare le perdite e le differenze inventariali derivanti da furti, rapine e altre forme di illegalità, individuare le diversità territoriali e settoriali e fornire una panoramica sulle misure e le tecnologie di sicurezza adottate dagli esercenti.
L'evento è stato l'occasione per discutere con ricercatori, operatori del settore retail e rappresentanti del settore pubblico del futuro della sicurezza nel retail e del ruolo del security manager in Italia.
Qui il report completo.
Qui i risultati in sintesi del report.
Qui l'agenda della presentazione.
Qui alcune foto della giornata.
Lo scorso 23 novembre si è tenuto presso la sede di Università Cattolica del Sacro Cuore di Via Nirone il convegno “La valutazione del rischio: antiriciclaggio, anticorruzione e codice penale delle società”, organizzato da Crime&tech in collaborazione con Bureau van Dijk, AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti e il patrocinio di ANDAF.
È stata l’occasione per discutere con ricercatori, professionisti, imprese, banche e pubblica amministrazione come migliorare la valutazione del rischio: riciclaggio, ma anche corruzione, rischio ambientale e reputazionale. Si è fornita una panoramica degli strumenti e delle banche dati esistenti, e si sono passati in rassegna gli obblighi e le sfide a cui devono fare fronte professionisti e altri soggetti obbligati.
È stata una giornata di successo, con più di 100 partecipanti, che ci piacerebbe ripetere nel 2018.
QUI l’agenda della giornata.
Di seguito gli interventi dei relatori che hanno preparato delle presentazioni:
Alessandra Amati, Claudia Gargano e Mauro De Lorenzo, Cassa Depositi e Prestiti Spa
Alexandra Mihailescu Cichon e Alessandra Oglino, RepRisk AG
Francesca Sibra, Bureau van Dijk
David Gentili, Comune di Milano
Andrea Bignami, AIDC e Delegato Tecnico CNDCEC AML WG Accountancy Europe
Mariele Fonte, AIDC e Avvocato Penalista
Qui alcune foto dell’evento.
Crime&tech collabora con UNICRI – United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute per sviluppare un indicatore sintetico di rischio contraffazione nelle diverse province italiane. Il progetto, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, si fonda sulla conoscenza di UNICRI del fenomeno della contraffazione e sull’expertise di Crime&tech nell’elaborazione di indicatori di rischio. L’indicatore combina diversi fattori di rischio, distinti tra vulnerabilità e minacce e operazionalizzati in una serie di variabili provenienti da diverse fonti: statistiche amministrative, dati su sequestri di merci e prodotti, presenza di fattori di vulnerabilità (es. luoghi di aggregazione) e di gruppi di criminalità organizzata attivi nell’attività di contraffazione.
Il secondo video mostra come funzionano e a chi posso serivire i nostri indicatori di rischio.
I nostri indicatori permettono di identificare rapidamente quei fornitori e clienti ad elevato rischio infiltrazione criminale.
Nelle prossime settimane presenteremo tutti i nostri altri indicatori.
Seguici sul nostro sito, su Twitter, LinkedIn e Vimeo.
In occasione del Security for Retail Forum 2017, Marco Dugato tiene un intervento dal titolo “Analizzare, prevedere e prevenire i reati nel settore Retail”. Qui l'agenda completa.
Una serie di video per farvi conoscere gli indicatori Crime&tech di rischio criminale. E spiegare cosa sono, come funzionano, chi li può utilizzare. Con il nostro primo video parliamo di OCI-T, OCI-S e IPM: misurano l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia italiana a livello territoriale (comuni, province, regioni) e a livello di settore economico. Nei prossimi video spiegheremo come si usano (clicca qui per maggiori informazioni sui nostri indicatori di rischio). E poi vi faremo conoscere gli altri indicatori di rischio. Seguiteci sul nostro sito, sul nostro profilo Twitter e LinkedIn e sul nostro profilo Vimeo.
Michele Riccardi interviene alla conferenza globale di TAPA (Transported Asset Protection Association) con una presentazione sulla valutazione del rischio infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei trasporti.
Qui l’agenda ufficiale
L’attività di Crime&tech si fonda sull’expertise di Transcrime nello studio dei fenomeni criminali. Partendo dalle ricerche sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, abbiamo sviluppato un set di indicatori di rischio a livello territoriale e settoriale. Possono essere utilizzati da policy-maker, forze dell’ordine e unità di intelligence finanziario per meglio valutare e identificare i rischi di riciclaggio, corruzione e infiltrazione. Ora tutto questo filone di ricerca è stato raccolto nel nuovo libro pubblicato da Routledge.
Ecco il commento sul libro da parte di Rob Wainwright, Direttore di Europol: "This book reflects the important findings of cutting-edge research. It demonstrates the frightening scale of organised crime investment in the legitimate economy, and the negative effects of this phenomenon. Tracing and recovering the proceeds of crime remains a major strategic challenge for law enforcement agencies across Europe, so this publication is as timely as it is important".
Sono stati presentati oggi a Crotone, in occasione della conferenza “#RestartSud, impresa possibile”, i risultati del progetto MONITOR-Monitoraggio dell’economia locale per prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata, realizzato da Crime&tech, spin-off di Università Cattolica-Transcrime, per la Camera di Commercio di Crotone e per la Camera di Commercio di Vibo Valentia. Lo studio ha fornito alcuni strumenti per identificare le aree e i settori economici più esposti alle infiltrazioni criminali e, in particolare, un set di indicatori di anomalia (a livello di contesto, di governance e assetto societario e a livello economico-finanziario) utili per migliorare indagini delle forze dell’ordine e attività preventiva da parte del settore pubblico e privato. Il rapporto finale di MONITOR-Crotone, il comunicato stampa, i risultati in sintesi e l’appendice metodologica. Il rapporto finale di MONITOR-Vibo Valentia, i risultati in sintesi e l'appendice metodologica.
Crime&tech collabora con le Camere di Commercio di Crotone e Vibo Valentia per la prevenzione dell’infiltrazione della CO nell’economia legale. Il progetto MONITOR ha lo scopo di fornire alcuni strumenti per identificare le aree e i settori economici più esposti. In particolare, il progetto sta sviluppando un set di indicatori di rischio (a livello di contesto, di governance e assetto societario e a livello economico-finanziario) per facilitare gli interventi della pubblica amministrazione e le indagini delle forze dell’ordine. I risultati del progetto saranno presentati pubblicamente il 13 settembre a Crotone e in data da confermarsi a Vibo Valentia.
La Repubblica ha ripreso in un recente articolo i risultati dei nostri indicatori di rischio su diversi crimini: http://goo.gl/kExoqV
Crime&tech ha elaborato 9 indicatori che forniscono una misurazione sintetica di diversi rischi di natura criminale: OCI-T e OCI-S misurano l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale, rispettivamente a livello di territorio e settore economico, e sono distribuiti anche attraverso le banche dati di Bureau van Dijk; VCI-T misura la criminalità violenta (per esempio omicidi intenzionali, violenze sessuali, aggressioni, sequestri di persona); CAP-T misura i reati contro la proprietà, includendo al suo interno cinque sotto-indicatori: CAP-HOUSE (reati contro le abitazioni), CAP-STREET (criminalità di strada), CAP-VEHICLE (criminalità contro i veicoli), CAP-TRANSPORT (criminalità contro i trasporti) e CAP-BUSINESS (reati contro le attività commerciali).
“Gli indicatori – spiega Ernesto Savona, direttore di Transcrime e presidente di Crime&tech – sono costruiti seguendo una metodologia sviluppata a partire dalle ricerche di Transcrime. Sono aggiornati periodicamente combinando tramite diverse tecniche statistiche informazioni provenienti da varie fonti (statistiche amministrative, rapporti istituzionali, evidenze giudiziarie).”
Gli indicatori sono disponibili, previa sottoscrizione, nell’area riservata del nostro sito (a questo link una schermata di esempio).
Scarica il comunicato stampa.
Presentati al 4° Salone Antiriciclaggio gli indicatori di rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale, sviluppati da Crime&tech e distribuiti da Bureau van Dijk.
Si tratta di due indicatori: OCI-T fornisce una misura sintetica del livello di infiltrazione criminale nelle province e regioni italiane, mentre OCI-S si concentra sul livello di infiltrazione nei settori di attività economica (classificazione NACE, fino a 3-digits). Gli indicatori condensano in un valore standardizzato informazioni estratte da varie fonti (statistiche amministrative, rapporti istituzionali, evidenze giudiziarie) e possono essere utilizzati per vari scopi: anti-riciclaggio, anti-corruzione, monitoraggio fornitori, controllo del rischio reputazionale. Sono distribuiti da Crime&tech anche attraverso la banca dati AIDA di Bureau van Dijk, così da poter essere analizzati e combinati con altre informazioni aziendali e finanziarie.
OCI-T e OCI-S sono i primi di una serie di indicatori resi disponibili a breve da Crime&tech, e che misureranno diverse tipologie di rischio criminale (es. reati violenti, reati contro la proprietà, criminalità contro i trasporti). Per maggiori informazioni vedi la sezione Prodotti & Servizi del nostro sito.
Anche Crime&tech ha contribuito all'ultimo rapporto dell'Australian Crime Commission (ACC) intitolato 'Costs of Serious and Organised Crime in Australia', presentato oggi, 18 dicembre, dal Ministro della Giustizia Australiano, Michael Keenan.
Crime&tech era stata scelta dall’Australian Crime Commission per fornire un supporto allo sviluppo della metodologia e all’analisi dei dati in possesso del gruppo di lavoro dell'ACC. Il lavoro costituisce non solo la prima valutazione nazionale in Australia in questo ambito, ma anche uno dei primi assessment dei costi della criminalità organizzata a livello internazionale.
Secondo le stime elaborate dall'ACC, l'impatto negativo della criminalità organizzata è quantificabile in circa 36 miliardi di dollari australiani l'anno, distinguibili per tipo di reato e per natura delle conseguenze prodotte.
Lo studio è di fondamentale importanza a governo e altri enti pubblici e privati per identificare le aree di maggior impatto del crimine organizzato e per pianificare con maggior precisione i futuri interventi di policy. Inoltre, costituisce un riferimento metodologico per qualunque altro paese voglia intraprendere una simile valutazione.
Crime&tech nasce come spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a partire dall’esperienza di Transcrime – Joint Research Center on Transnational Crime (www.transcrime.it) nella ricerca in ambito criminologico.
Crime&tech srl viene fondato nella primavera 2015 su iniziativa del Prof. Ernesto Ugo Savona, direttore di Transcrime, e di altri ricercatori senior del centro. Crime&tech traduce le ricerche di Transcrime, condotte a livello nazionale ed internazionale, in modelli, strumenti e applicativi per imprese ed enti pubblici. Offre prodotti e servizi personalizzati per valutare e prevenire i rischi in vari ambiti criminali, dalla criminalità organizzata, alla corruzione, alle frodi, ai furti e alle rapine.
Scarica qui la nostra brochure.
Crime&tech gestisce con Università Cattolica la Community virtuale sulla piattaforma Open Innovation di Regione Lombardia dedicata alla sicurezza del trasporto di merci e alla prevenzione dei cargo crime.
La Community è stata creata con il patrocinio di Regione Lombardia e con la collaborazione di Università Cattolica del Sacro Cuore, Bristol Myers Squibb, ALHA Group, Bureau van Dijk e altri aderenti al TAPA – Transported Asset Protection Association.
La Community rappresenta il forum ideale dove raccogliere le esigenze di pubblico e privato nell’ambito della sicurezza dei trasporti, e dove proporre idee, tecnologie e iniziative imprenditoriali per migliorare la prevenzione contro furti, rapine e infiltrazioni ai danni di logistica e trasporti.
L’iscrizione è gratuita. Per partecipare alla Community seguire le linee guida.
Crime&tech estrae informazioni da diverse fonti, usando gli ultimi sviluppi del data crawling e data mining. Le organizza, le elabora e le condensa in modelli, indicatori e mappe di rischio per un uso immediato da parte di imprese ed enti pubblici.
Crime&tech può contare sulla conoscenza di Transcrime delle principali fonti dati nazionali e internazionali in ambito criminalità e sicurezza (es. statistiche ufficiali, evidenze giudiziarie, rapporti istituzionali, stampa e fonti aperte). Si basa sull’esperienza di Transcrime nel trattare ed organizzare queste informazioni e sulle più avanzate tecniche di analisi quantitativa e qualitativa, dall’analisi spaziale alla social network analysis.
Tutti i prodotti e servizi di Crime&tech (es. banche dati, indicatori di rischio, infografiche e mappe interattive) sono personalizzabili da e per l’utente per avvicinare ancora di più il mondo della ricerca a quello delle imprese e degli enti pubblici.